Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

lunedì 15 aprile 2013

La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico....

Costituzione della Repubblica Italiana. Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico della Nazione.
Questo uno dei principi fondamentali del nostro Stato.
Gli amici di Asolo sono per il momento riusciti a fermare l'ennesima distruzione del territorio da parte di una politica dissennata, ottusa, miope e incapace di guardare più in là del proprio naso.
I Comuni chiamati a disegnare i nuovi P.A.T. (Piani di assetto del territorio) hanno la grande occasione di mettere in pratica ciò che molti amministratori predicano, evidentemente senza crederci troppo, quando tagliano nastri, salutano convegni, presentano libri: tutto in manifestazioni pubbliche non promosse da loro.
Se non fosse che scelte politiche ed urbanistiche volte a  beneficiare i soliti noti della speculazione edilizia rischiano di distruggere un bene che è patrimonio di tutti, di togliere la possibilità di dare lavoro a tanti giovani laureati e non, di privare ciascuno di noi del diritto di respirare aria e bellezza, ci sarebbe anche da ridere.
Da un lato si annuncia pomposamente che il Veneto non permetterà altro consumo di territorio agricolo per l'impianto di pannelli fotovoltaici e dall'altro se ne permette l'allegra distruzione cementificando ancora.
Fino a qualche anno fa la "fioritura" di zone industriali, artigianali, commerciali (ogni comune voleva la sua) ha portato ad ingolfare di camion, automobili e smog le arterie stradali che attraversano paesi e città (quelli fondati o costruiti con intelligenza e grande senso estetico dalla tanto amata "Serenissima"), facendo sì che il percorso da Vicenza a Conegliano diventasse uno dei luoghi con più alta densità di capannoni d'Europa.
Ora incontriamo spesso deserti, orribili resti di capannoni vuoti costellati di vendesi, affittasi....
Ad Asolo come a Conegliano, a Oderzo come a Vittorio Veneto.
Rimane, quello sì, il paesaggio distrutto irrimediabilmente, un territorio depauperato, inquinato e difficilmente recuperabile.
Le "città d'arte e del vino" arroccate dietro le meravigliose mura che ancora ne difendono gli angoli più antichi. Importante non guardare fuori, non affacciarsi da torri e bastioni verso la pianura.
Romanticherie nostalgiche? Non credo.
Al Presidente della Provincia che afferma di scegliere sempre il lavoro vorrei ricordare che in questo disgraziato Paese l'unica industria in attivo continua ad essere quella del turismo culturale e che l'edilizia avrebbe lavoro per decenni se solo ci si occupasse di rimettere a posto ciò che già c'è. Gli esempi ci sono e funzionano.
Consiglierei al Vice Presidente della Provincia, nonché Assessore provinciale al turismo e alla cultura e Sindaco di Conegliano di confrontarsi meglio con il suo collega di governo.
Non risulta che i turisti vadano ad Asolo o vengano a Conegliano per visitare le aree industriali (dismesse): se qualche imprenditore con pochi scrupoli ha portato all'estero fabbriche e impianti ricordiamoci che la bellezza delle colline, la suggestione del paesaggio, l'arte e la storia non sono delocalizzabili.
A Conegliano stiamo per discutere il nuovo PAT e le premesse non sono buone...
Giunge voce che Vittorio Veneto non stia molto meglio...
Creiamo allora una rete di idee e proposte, agitiamo le coscienze non solo sulla buvette di Montecitorio ma sulle città in cui viviamo: alle mostre internazionali del turismo in Cina, in Africa o negli USA portiamo la bellezza e l'enogastronomia di qualità, non cemento e lamiere contorte.
Isabella Gianelloni

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