Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 15 agosto 2015

Creta. Ultima puntata. Monti, pareti, gole, genti e spigolature

QUARTA PUNTATA
6. A Creta per monti, pareti e genti.
Spili è praticamente un'oasi che accoglie e ristora all'improvviso. Qui la Chiesa Ortodossa ha istituito un grande seminario e con ragione: un luogo così invita a pensieri positivi. Dopo i tornanti, i su e giù nel caldo torrido, le pietre infuocate dal sole, questo piccolo borgo di montagna si presenta con una bella strada lastricata, le viuzze con le case colorate o imbiancate a calce, riparate da pergolati di vite.
Dalla fontana veneziana con le bocche dei leoni sgorga un'acqua freschissima e pura, buona come solo quella di montagna sa sempre essere. La piazzetta è un riparo naturale
dal caldo, immensi platani creano un'ombra che invita immediatamente a sedersi in una taverna e ordinare da mangiare (qui a Creta il locale tipico non è mai una fregatura, è tipico e basta e i prezzi sono più che onesti).
Gli esseri appassionati si somigliano ovunque: qui a Spili, in mezzo alle viuzze che si inerpicano nella parte alta del paese, scopriamo un museo etno-antropologico, gratuito e gestito da un signore che sorridendo ci fa entrare e si scatena a raccontare della vita passata da queste parti: insieme a lui, che è come un fiume in piena, concludiamo che la vita dei contadini e delle donne contadine si somiglia ovunque: lavoro, lavoro, lavoro, vita semplice e attrezzi utili.

Vicino a Chania c'è il canion di Theriso: chilometri di montagna in una lunga gola, dove al sole si scotta e all'ombra si respira: un paradiso per i climbers, anche loro si possono divertire da queste parti. Un borsone carico di corda, scarpette, rinvii, imbraghi e l'immancabile magnesio ha finalmente il suo momento di gloria...
Fa caldo, caldissimo, il frastuono delle cicale aumenta e perfino le capre tacciono, in questo mezzogiorno davvero di fuoco
Alla fine dell'arrampicata, come di prammatica, c'è il posto per la birra: fresca, buona, accompagnata dal mitico yogurt col miele di montagna e all'ombra di immensi eucalipti e platani.

Ci sono cose che nella vita vale la pena di fare, esperienze che vanno vissute e che non si possono raccontare del tutto: difficile dire cosa si prova a camminare per cinque ore di seguito in discesa, in mezzo a pietraie e sentieri scavati nella roccia o fra le radici dei pini, partire con la felpa da 1229 m e giungere fino al mare, dall'altra parte dell'isola, con 40°.
Si inzia al cospetto del monte Gingilos e si finisce sulla costa del Mar Libico.
In mezzo ai turisti che da Omalòs iniziano a scendere con si incontrano i muli nelle postazioni di soccorso pronti ad aiutare gli infortunati e le solite amiche capre (kri-kri da queste parti), indifferenti alle vesciche sui nostri piedi ed agli scatti dei mille telefoni.
Sono letteralmente affascinata dalle chiesette rupestri e dalla tradizione di lasciare "ometti" di sassi ovunque, sulle curve e nelle radure: lo spettacolo è incredibile.
Tutto questo si chiama Gola di Samarià, la più lunga d'Europa, un luogo unico e irripetibile, dove i punti di ristoro sono ricchi di acqua, ombra e panchine. Il villaggio di Samarià, abbandonato dal 1962 quando la zona divenne parco nazionale, è animato dagli escursionisti: quelli che erano baldanzosi all'inizio ora sono sudati, stralunati e stanchi ma non smettono di guardarsi attorno stupefatti, curiosi e affascinati.
Mi chiedo: ma cosa ci faceva una comunità umana abbarbicata qui in mezzo al nulla?
Stanchi oltre ogni limite, desiderosi solo di camminare su un terreno piatto e senza sassi, di togliere gli scarponi e anche i vestiti, riusciamo a raggiungere Agia Roumeli, minuscolo porticciolo affacciato sul Mar Libico.
Ci sono ombrelloni provvidenziali, gratuiti come sempre: solo che sotto le sdraio c'è una fila di scarponi....
Tutti, ma proprio tutti, arrivano, si siedono e in due minuti si tuffano in un mare che, come da programma turistico, è davvero BLU.
7. Settimo soffio vitale, settimo "soul": 
ognuno ci metta del suo, ciò che gli piace, ciò che desidera, ciò che vorrebbe o non vorrebbe da un viaggio e da una vacanza, dagli incontri con le persone, dai dialoghi con chi vive e lavora, con chi si fa in quattro per i turisti e chi continua a lavorare in disparte, magari lanciando un sorriso al visitatore che, se educato, è il benvenuto. Il sorriso e il "kalimera" dei pescatori di Georghioupolis fanno bene al cuore
Due settimane sono poche per conoscere un luogo ma lasciano ricordi indelebili, particolari, immagini, suoni, gusti e profumi che non ci abbandoneranno mai. 
Abbiamo girato un po' per un'isola grande e affascinante, ma nel paesino che ci ha ospitato abbiamo assaporato la quiete e la sensazione di libertà che hanno reso indimenticabili questi giorni.
Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggere queste mie righe, spero di invogliare qualcuno ad organizzare un viaggio a Creta e poi a volerlo raccontare....
(Foto di Pierluigi Donadon e Isabella Gianelloni)





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