Aurora

Il sole è appena sorto su Creta

Domenica 2 agosto, poco dopo l'alba.

Il mare rumoreggia ancora, le onde si rincorrono per infrangersi sul bagnasciuga. Da ieri, senza che una nuvola si facesse vedere in cielo, senza che venti particolari sferzassero l'isola, l'enorme massa d'acqua del Mare di Creta arriva e riparte dalla riva di corsa, qualche cavallone schiumeggia più alto degli altri e il frastuono della natura che si rinnova ha accompagnato la giornata e la notte.

Ora il rosa e l'arancio si fanno strada attraverso ciò che resta del buio, acqua e cielo iniziano a separarsi.

Penso che la luna, oggi ormai leggermente sbocconcellata dopo il plenilunio, è davvero fortunata: ogni mattina si gode lo spettacolo.

Mentre i colori si distendono sopra il mare sempre più verso occidente scacciando via la notte, mentre il celeste trionfa sul blu scuro e le stelle sono ormai spente, mentre tutto ciò accade una fascia bianca copre l'orizzonte e rischiara l'acqua.

L'attesa pare non finire mai.

E' chiaro ormai da un po' e le cicale hanno ripreso il loro quotidiano, incessante concerto.

All'improvviso però tacciono.

In fondo all'orizzonte qualcosa fluttua incerto, quasi galleggia insicuro, medusa di colore inconsueto: un'attesa di qualche secondo e davvero la natura intorno pare aspettare, sospesa.

Il cerchio infuocato tremolando sale finché si mostra sicuro sul pelo dell'acqua.

Incredibile come un gallo in lontananza annunci, puntuale, l'avvenimento.

L'attesa è finita, anche oggi è accaduto e le cicale possono ricominciare.

Solo il mare non ha mai smesso, nel suo incessante muoversi lascia che il buio o la luce cambino il colore della sua superficie, che ora si illumina, splendida, sotto il sole, in una lunga fascia abbacinante.

Da milioni e per milioni di anni ancora.