Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

giovedì 13 agosto 2015

Creta. Terza puntata. Candia, la Canea, i leoni. Chiese e Minareti

TERZA PUNTATA.
4. Venezia (a proposito di gatti).

Mi piace pensare a Creta che galleggia nel Mediterraneo, oscillando ora verso ovest e ora verso est, in mezzo a quel mare "nostrum" che ciascuna potenza ha sempre considerato, tutto sommato, come proprio.
Venezia, lo sappiamo bene, fu per molto tempo la regina dell'Adriatico e anche di questa parte di Mediterraneo.
Lungo tutte le coste solcate dalle navi uscite dall'Arsenale della Serenissima, troviamo disseminate tante "piccole Venezie": porticcioli e porti grandi coi bastioni di difesa, calli e callette che si incrociano nel tipico guazzabuglio della Repubblica Marinara più famosa.
A Creta, lungamente contesa con i turchi, Venezia ha lasciato più di un'impronta. Le guide turistiche non mancano di segnalarne la memoria: Venezia sa suscitare emozioni come nessun'altra, ma per chi la ama, per chi l'ha vissuta almeno qualche volta con intensità, ritrovarla fa sempre un certo effetto. 
Fontana Rimondi (1623) a Réthymno)
E non si tratta di stupida rivalsa o malcelato "nazionalismo veneto", piuttosto di un senso di riconoscimento e comprensione di un miracolo durato mille anni. Un millennio in cui la Serenissima ha dominato e quindi fatto violenza, ma ha saputo anche commerciare e accogliere, comprendere e andare orgogliosa della propria unicità.
Creta è ricca d'acqua dolce, grazie alle sue alte montagne e ad un clima particolare e i Veneziani sanno da sempre quanto importante sia l'acqua buona da bere: in ogni città di mare, ma non solo, splendide fontane veneziane dissetano da sempre marinai e cittadini, mercanti e turisti, greci e turchi, padroni e patrioti.
Dalle fauci dei leoni sgorga acqua buona e fresca,
Spili, fontana veneziana
Iraklio, fontana Bembo (1588)
la bellezza dei marmi adorna le piazze e camminando qui e là vien da pensare che in fondo proprio qui si può cogliere la sapiente mistura di oriente e occidente. Non solo, sono evidenti le affinità, il modo di intendere la vita, il gusto per lo stare insieme nella piazza del mercato, la babele di volti e colori. 

 


Se qualche parte di Venezia somiglia un po' a una casbah, le reminiscenze turche nei bovindi dei palazzi di Creta sono perfettamente a proprio agio nelle callette veneziane in salsa greca di queste incantevoli città. 


5. Occidente e Oriente. Cupole e minareti
Agios Nikolaos, nel bosco della gola di Samarià
La religiosità, da queste parti, è una cosa seria. Comunque la si pensi la chiesa ortodossa permea la società, icone e rosari, immagini votive, chiese grandi e piccole, templi anche minuscoli si incontrano ovunque. 
 









La tanto
sospirata indipendenza dai turchi lanciò una sorta di iconoclastia delle testimonianze musulmane a Creta, ma per fortuna molte moschee sono state salvate, alcune sono adibite al culto ed altre, come a Réthymno, sono diventate luoghi per concerti ed eventi culturali.
In ogni chiesa, in ogni luogo di culto, si entra con rispetto, in silenzio, con la volontà di capire e di sentire. Figure silenziose sorvegliano la quiete e le speranze di quanti entrano, accendono le belle candele gialle e pregano davanti alle icone.

Sono a Iraklio, fuori il sole è cocente ma nella chiesa di Agios Minas (San Mena, eremita egiziano del III secolo) regna il silenzio, una giovane donna svolge il suo rito di preghiera davanti all'icona del Santo mentre sua madre la guarda intensamente. Leggo che il santo nacque grazie ad un miracolo: chissà se quella giovane avrà il suo bambino.


CONTINUA... ARRIVEDERCI ALLA QUARTA PUNTATA, CON GLI ALTRI DUE SOFFI VITALI

Nessun commento:

Posta un commento