Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 22 maggio 2013

Pensando a Voltaire

L'inizio e la fine di "Candido".
...Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmolostoltologia. Provava ammirabilmente che non si dà effetto senza causa, e che in questo migliore dei mondi possibili, il castello di monsignor barone era il più bel castello, e madama la miglior possibile baronessa.
"E' dimostrato" diceva "che le cose non possono essere altrimenti, poiché, in quanto tutto è fatto per un fine, necessariamente tutto è per il fine migliore. Notate che i nasi sono stati fatti per reggere occhiali, e noi abbiam bene degli occhiali. Le gambe, visibilmente, sono costituite per le calze. Le pietre sono state formate per esser tagliate e far castelli, e monsignore ha ben un bellissimo castello: il maggior barone infatti della provincia, dev'essere il meglio alloggiato; e i maiali essendo fatti per esser mangiati, noi mangiamo del porco tutto l'anno: conseguentemente coloro i quali han proferito che tutto è bene, hanno detto una stoltezza, bisognava dire che tutto è per il meglio".
Candido ascoltava con attenzione....
[...]
E Pangloss diceva talvolta a Candido: "Gli eventi forman tutti una catena nel migliore dei mondi possibili, perché, finalmente, quando voi non foste stato cacciato a furia di calci nel deretano da un bel castello per amor di madamigella Cunegonda; quando non foste stato sottomesso all'Inquisizione; quando non aveste fatta a piedi l'America; quando non aveste dato un buon colpo di spada al barone; quando non aveste perso tutti i vostri montoni del bel paese d'Eldorado; non mangereste qui cedri canditi e pistacchi". 
"Ben detto" rispose Candido "ma bisogna coltivare il nostro giardino".

Voltaire, Candido, 1759

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