Disse
Sibilla Aleramo:”Si dovevano toccare gli abissi dell’orrore e
della tragedia perché gli uomini si convincessero a chiedere l’aiuto
delle donne nella società e nella politica”.
Grazie
al contributo e al coraggio di 21 Madri della Repubblica
e di tutte quelle che precedentemente avevano portato avanti questa
battaglia, in prigione, al confino, in esilio, nella Resistenza armata e in quella quotidiana, le donne entrarono ufficialmente dalla porta principale nella vita
pubblica del nostro paese, attraverso il riconoscimento nella
nostra Costituzione di principi come la pari dignità sociale e
l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini (art. 3), la
parità tra uomini e donne in ambito lavorativo (art.4 e art.37),
l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi all’interno del
matrimonio (art.29) e la parità di accesso agli uffici pubblici e
alle cariche elettive in condizione di uguaglianza. Un cammino
tortuoso e difficile, che può essere più facilmente compreso
pensando che per ben venti volte, prima del 1946, la richiesta del
voto alle donne era stata presentata e per ben venti volte era stata
respinta.
Le Costituenti non si fermarono mai: le Parlamentari di oggi dovrebbero tenerle come esempio di tenacia e di sobrietà, volontà di affermare le idee e massimo rispetto per le Istituzioni democratiche, conquistate con sacrificio, sangue e dolore.
Oggi l'Italia, fra tanti tristi primati, ha anche quello di sembrare ancora un Paese sessista, retrogrado, con una bassissima considerazione delle donne, ridotte a "corpo" possibilmente messo in mostra se risponde ai canoni dettati da altri.
Non è certamente tutto così ed è necessario che donne e uomini diano segnali nuovi, incoraggiando le donne all'impegno, a parlare, a ribadire ancora una volta ciò che la Costituzione già afferma.
Lo chiedo prima di tutto alla politica, che deve recuperare l'autorevolezza che dovrebbe esserle propria, la sobrietà e la serietà dei comportamenti, il rispetto per gli altri, per se stessi e per il ruolo che si riveste.
Faccio mia una frase di Floriana Casellato, deputata di Treviso. "Entrare in Parlamento esige tutto il rispetto e la sacralità di un luogo, per certi aspetti, simile ad una Chiesa: quel luogo rappresenta tutti gli Italiani, i Parlamentari vi svolgono un servizio di altissimo valore".
Brava On. Casellato: vorrei tanto che dalle donne che siedono alla Camera e al Senato ripartisse la riscossa di una politica che deve cacciare manipoli vari, ciarlatani e demagoghi.
Isabella Gianelloni
Referente Pari Opportunità
PD Provinciale Treviso
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