Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

sabato 16 novembre 2013

Verdi colline a rischio deserto?

Foto tratta da: date-hub.com Nicocovre
L'altra sera ho ascoltato ancora una volta i dati di questa tremenda crisi economica, industriale, epocale che sta colpendo anche la nostra Provincia, culla e centro di quel famoso "modello nordest".
I dati fanno rabbrividire: 480 posti di lavoro perduti ogni mese in provincia di Treviso, dall'inizio della crisi sono circa 30mila le persone rimaste senza un'occupazione: quasi come se l'intera città di Conegliano fosse rimasta deserta.
La vicenda Electrolux rischia di dare il colpo di grazia ad una situazione ormai gravissima, fatta di angoscia e a volte vera e propria disperazione, soprattutto là dove non esistono né ammortizzatori sociali né un tessuto familiare che possa mettere in moto, ancora una volta, la solidarietà.
Di quest'ultima azienda e delle sue vicende (tra l'altro si tratta di una grande multinazionale lontana mille miglia dal legame col nostro territorio) si parla da anni: se non ricordo male però da anni nessuno dei governi che da vent'anni e più hanno governato l'Italia, il Veneto e anche queste zone hanno messo in campo uno straccio di politica industriale degna di questo nome.
Non solo: in questo Veneto culla di una cultura millenaria, di università antiche, intellettuali curiosi, di una capitale aperta al mondo come poche altre, di un'arte del costruire invidiata in tutto il pianeta, di paesaggi unici, chi l'ha governato ha cercato di distruggere tutto questo, la nostra parte migliore facendoci pensare che bastasse qualche sagra improvvisata (magari dietro qualche orrendo capannone ormai desolatamente vuoto dopo aver depauperato territorio e agricoltura) e un po' di ignoranti componimenti in un dialetto inesistente per mantenere un'identità. Veneta. Bel risultato.
Oggi il settimanale di RAI Regione ha dedicato un servizio alla vicenda Electrolux, andando indietro nel tempo alla Zanussi ed all'antica Zoppas, madre dell'industrializzazione del Coneglianese.
Gli intervistati, tutti ex dipendenti o dirigenti, hanno descritto il loro vissuto, la storia recente.
Sconsolato uno di loro ha affermato: "Se chiude Electrolux cosa faremo qui? Non abbiamo nemmeno bellezze e monumenti da offrire ai turisti".
Ecco la grande colpa di chi continua a governare questo territorio ed il Veneto intero: aver fatto perdere la coscienza di ciò che davvero costruisce un'identità, di ciò che ci è stato lasciato in eredità in fatto di bellezza, architettura, storia, monumenti, arte, paesaggio.
Non possiamo andare tutti a fare le guide turistiche, questo è ovvio, ma ricordiamoci che l'amore della manifattura, del saper fare è nato proprio dalla coscienza, dalla ricerca, dal desiderio di arricchire ma anche di rispettare il territorio.
All'inizio del secolo scorso, quando si avviavano le prime industrie coneglianese, ci si preoccupava di dare maggior impulso alla Scuola di arti e mestieri, di costruire case operaie con un giardino davanti, di far circolare i libri di una biblioteca ambulante fra i piccolissimi artigiani ed i lavoratori.
Con buona pace delle sagre inventate, dell'insensata distruzione del territorio e di versi ignoranti.
Isabella Gianelloni

1 commento:

  1. Ci vorrebbe uno scatto di orgoglio comunitario per ripensare questo territorio che tanto può dare ancora se la smettiamo di violentarlo con nuovo cemento e pensiamo a recuperare da una parte il nostro patrimonio storico architettonico e dall'altra a valorizzarlo nella sua bellezza e in quello che ci può dare come luogo di incontro e di scambio di esperienze. Anche una nuova industria dovrà puntare sulle energie rinnovabili.

    RispondiElimina