Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 16 ottobre 2013

Roma 16 ottobre 1943

Quella domenica, fra gli altri commenti, notò poi che sul "Messaggero" non c'era traccia di una notizia che pure circolava dentro Roma, e che era stata pure trasmessa, dicevano, dalla Radio-Bari: ieri, sabato (16 ottobre) tutti i Giudii di Roma erano stati razziati all'alba, casa per casa, dai Germani, e caricati su camion verso destinazione ignota. Del quartiere del Ghetto, svuotato interamente di tutta la carne giudia, non c'era restato altro che lo scheletro; ma anche in tutti gli altri rioni o quartieri, tutti i Giudii di Roma, singoli e famiglie, erano stati scovati dagli SS che erano venuti apposta con una Compagnia speciale, fornita di un elenco esatto. Li avevano pigliati tutti: non soltanto i giovani e i sani, ma gli anziani, gli infermi pure gravi, le donne anche incinte, e fino le creature in fasciola. Si diceva che li portassero tutti a bruciare vivi nei forni, ma questo, a detta di Tore, forse era esagerato.
[...] 
Di nuovo, come in passato, le sue paure contraddittorie rincorrevano alla fine una cometa misteriosa, che la invitava in direzione dei Giudii: promettendole, laggiù in fondo, una stalla materna, calda di respiri animali e di grandi occhi non giudicanti, solo pietosi. Perfino questi poveri Giudii di tutta Roma, caricati sui camion dai Tedeschi, stanotte la salutavano come dei Beati che, all'insaputa loro e degli stessi Tedeschi, si avviavano, per una splendida turlupinatura, verso un regno orientale dove tutti sono bambini, senza coscienza né memoria...

Dove andiamo? dove ci portano?
Al paese di Pitchipoi.

Si parte che è ancora buio, e ci s'arriva che è già buio

E' il paese dei fumi e delle urla

Ma perché le nostre madri ci hanno lasciato?
Chi ci darà l'acqua per la morte?


Testo tratto da "La Storia" di Elsa Morante

Isabella Gianelloni

Nessun commento:

Posta un commento