Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 24 aprile 2018

La libertà è bellissima #25aprile

S.Antonio di Tortal, monumento ai caduti della Brigata Piave
Andiamoci, domani, davanti ai monumenti che ricordano i partigiani caduti, è un esercizio importante.
In fondo è più facile starsene in disparte, cercare di schivare ciò che la Storia beffardamente ci piazza davanti. In fondo basta far finta di nulla, girarsi dall'altra parte, giustificarsi (prima di tutto con se stessi) asserendo le motivazioni più diverse, tutte molto serie e circostanziate.
In fondo, da che mondo è mondo "Francia o Spagna purché se magna", e poi, si sa, quelli che si ribellano sono in genere "gente matta", persone che non hanno nulla da perdere...
Si potrebbe continuare a lungo, per giungere sempre nello stesso posto: arriva un momento nel quale girarsi dall'altra parte risulta impossibile, a meno di sconfessare qualunque principio morale o di etica pubblica. Bisogna scegliere.
Quante sono le motivazioni che ci spingono a scegliere? Tante, tantissime. Ciascuno ne ha una propria, ma quando tutte si mettono insieme si trasformano e diventano un coro, una sola voce, alta, forte e sicura.
Nuto Bortot "Marte"








La conquista di quella libertà che oggi troppo spesso confondiamo con la gazzarra, la provocazione, l'insulto reciproco è stata proprio questo, è il frutto di un grande coro di voci diverse unite nella volontà di riscatto di un popolo intero.
Ci sono riusciti, pagando con il sangue e la propria libertà personale: c'era l'ufficiale alpino stanco di veder morire per niente i propri commilitoni, deciso a non diventare lo scendiletto della Germania nazista; c'erano il contadino che aveva visto solo ingiustizie e sapeva da solo da che parte stare, l'intellettuale costretto a imparare di nascosto la verità, il figlio di emigranti poverissimi, le donne stremate dai lutti e dai sacrifici.
Renzo Dalla Nora "Spitfire"
C'era, in sostanza, una gioventù desiderosa di futuro, di aria nuova, di libertà.
Libertà di esprimersi, libertà di lavorare, libertà di non morire in guerre stupide e ingiuste, libertà di pensare. Erano molto diversi fra loro, avevano posizioni politiche spesso incompatibili, alcuni non ne avevano proprio.
Di una cosa erano sicuri: basta guerra, basta dittatura, basta lutti e rappresaglie, basta occupazione straniera.
Ci sono riusciti, regalandoci la libertà, la democrazia, la possibilità, perfino, di dimenticarci di loro, di far finta di niente, di rincorrere false scorciatoie.
La loro memoria oggi serve proprio a ricordarci che le false scorciatoie non danno più libertà a chi la reclama, anzi, ci riportano indietro.
La loro memoria serve a ricordarci che la democrazia ha bisogno di impegno e di studio, che la solidarietà è un valore, che nessun uomo deve essere straniero su questa terra.
Nino De Marchi "Rolando"
Dobbiamo essere orgogliosi di essere Italiani proprio ricordando loro, la loro antica gioventù, il loro vigore e la grande forza.
Oggi l'anagrafe impietosa ce li ha portati via quasi tutti, ma ci rimangono gli insegnamenti, il sorriso, la determinazione.
Nessuno di loro ha mai pensato, per esempio, di non andare a votare: scegliere è un diritto sacrosanto e un dovere verso la comunità.
Grazie, staffette, partigiane, partigiani, internati, prigionieri politici di quella stagione.
A noi tutti, Buon 25 aprile

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