Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 21 novembre 2017

Patenti di miserabilità #Conegliano

Presepe della scuola materna "Matteotti"
Un paio di secoli fa, ma anche nei decenni successivi, nei Comuni esistevano le tristissime patenti di miserabilità, vale a dire permessi di mendicare nel territorio cittadino o ricevere aiuti in farina, un ricovero negli "ospitali" dell'epoca, l'esenzione dall'odiatissima tassa personale e via elencando.
Dato il grandissimo numero di poveri che vivevano stabilmente a Conegliano o vi giungevano nel loro sempiterno peregrinare, aumentato dalla pellagra endemica, i funzionari preposti avevano il loro bel da fare, sempre con la paura che ci fossero, anche allora, i "furbetti della pagnotta".
Regolarmente qualcuno usciva per le ispezioni, scriveva ai Comuni di provenienza, chiedeva lumi ai parroci, detentori formidabili dell'unica vera conoscenza sullo stato delle "anime".
Invariabilmente, e le carte dell'archivio lo dimostrano, la risposta era solo una: la persona in questione era davvero miserabile, per un numero molto vario di motivi.
A nessuno dei notabili che allora governavano la città veniva in mente di domandarsi da quanto tempo fossero qui, perché fossero poveri: con qualche naturale mugugno sui problemi per le casse cittadine fiorivano raccolte di beni, dispense dai digiuni, insomma aiuti in varie forme.
Chiaro che, trattandosi di tanto tempo fa, la povertà era considerata una condizione normale, sotto i portici dei palazzi signorili ci si poteva riparare in qualche modo dalle intemperie. E poi, diciamolo, i conteggi delle tasse versate da chi invece poteva permetterselo denunciavano ben più di qualche "furbetto della pagnotta", abitudine invalsa fin dai tempi della gloriosa "Serenissima" che, per evitare problemi, aveva finito per disinteressarsi dei capitali e delle rendite di chi avrebbe potuto pagare e anche per questo era finita in rovina.
Ma, si sa, tutto questo accadeva molto tempo fa.
Oggi tutto è cambiato: abbiamo delle leggi precise che regolano il pagamento delle imposte, possediamo un vero catasto (quasi, e fra l'altro merito di Napoleone e degli Austriaci), soprattutto la sensibilità è molto aumentata.
Oppure no? Vuoi vedere che c'è qualche crepa in questo nostro bellissimo e giustissimo mondo contemporaneo?
Vuoi vedere che per le casse dei Comuni sono più deleteri quelli che, come è capitato di vedere a me qualche anno fa (ripeto qualche anno fa, anzi trenta), portano i figli all'asilo in Porsche e pagano rette più basse di un lavoratore dipendente? Oppure che tanti di quelli che sporcano e insozzano in vario modo le vie, disturbano la quiete notturna, parcheggiano enormi auto in sosta vietata, speculano su terreni, approfittano della cosa pubblica per farsi gli affari propri risiedono in questa città da decenni, per non dire da generazioni?
Siamo sicuri che sia opportuno, educato e perfino intelligente prendersela con chi ha bisogno?
Caro consigliere Bottega, in Commissione il suo gruppo ha votato a favore del regolamento per l'accesso alle prestazioni sociali agevolate, nel solco di una politica sociale che in questo Comune ha sempre cercato di andare incontro ai più deboli, cosa è successo all'improvviso? Lo dico da esponente dell'opposizione: le politiche sociali possono, secondo noi, essere migliorate con una maggiore programmazione, con progetti ad hoc, scovando quelli che se ne approfittano, ma non credo, caro Bottega e cara Lega Nord, che in quest'ultimo caso si tratti di persone appena giunte in città: regolare conti interni alla maggioranza prendendosela con i più deboli è davvero triste e fastidioso.
Noi ci siamo astenuti perché pensavamo che parlarne in Consiglio Comunale avrebbe significato affrontare pubblicamente un tema difficile e delicato come quello della povertà.
Tenete presente, voi che con la scusa di inesistenti approfondimenti tecnici state cercando in qualche modo di inserire un po' di razzismo peloso in città, che Conegliano ha un ospedale, diversi ambulatori, uffici, una stazione ferroviaria e una delle corriere, istituti scolastici di ogni tipo: troppo comodo voler solo fiocchi e tappeti, è necessario governare una realtà più complessa di tutti i paesi che sorgono ai nostri confini messi insieme.
Nei cinque anni trascorsi ogni volta (troppo poche) che si parlava della povertà, del disagio e dei tantissimi problemi ad essa connessi i consiglieri di maggioranza tacevano, tutti, evidentemente perché non avevano nulla da dire, lasciando la parola all'assessore Perin, lasciato ad occuparsi di quella cosa ritenuta con tutta evidenza fastidiosa.
Questo improvviso risveglio purtroppo non fa ben sperare.
Acciuffiamo i furbetti, sono la prima a dirlo, ma cominciate a informarvi, a voler capire cosa sono povertà e disagio, tenete presente che in Italia, per fortuna, esistono leggi valide in ogni angolo del Paese e che nessuno può permettersi di eludere e che Conegliano, fra l'altro, ha già pagato abbastanza spese legali in cause perse in partenza.
Non temete: non saranno gli aiuti a chi ha bisogno a impedire l'accensione di luci e musichette nella ruota panoramica natalizia.
Ah già, il Natale, la festa della bontà... Ma questa è un'altra storia.

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