Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 8 agosto 2017

La luna è partita da qui #Gransasso

La luna si è fermata qui, prima di rimbalzare e lanciarsi nella sua orbita sempiterna intorno a noi. Avvallamenti, rocce affioranti, da qualche parte anche una sorta di "mare della solitudine", dove a fare compagnia c'è soltanto il vento, che soffia senza sosta.
Fiori rosa di cardi spinosi, piccoli cespugli gialli in mezzo all'erba che fatica a crescere e si limita a tremare per l'aria che la sferza.
I fiori danno certezza: siamo sulla Terra, una
terra speciale però. I monti qui intorno, coi loro ghiaioni a strati ondulati e le pieghe, le rughe provocate dai millenni, stanno rispettosamente a ornamento (mille sono le sfumature del grigio e del marrone) di sua maestà, il Gran Sasso d'Italia.
Incredibile, un alieno dolomitico piovuto da queste parti oppure uscito dalle viscere di una terra in ebollizione: non c'era più posto fra le Dolomiti, lì era necessario lasciare il posto alle vallate del Tirolo, ai boschi del Cadore, ai grassi pascoli di montagna; meglio posizionarlo qui, fra due mari vicini, coi suoi quasi 3000 metri a dominare un intero territorio che si volge a guardarlo, imponente e maestoso.
A guardare l'altopiano di Campo Imperatore dall'alto si scopre un luogo di incredibile bellezza solitaria, in cui lo storico hotel spicca per la sua assurdità, sbrecciato come la Storia che lo ha reso famoso, con un'aria d'altri tempi, per fortuna andati, anche se hanno lasciato troppe cicatrici.
Ci consola la bellezza di un panorama mozzafiato che scaccia i brutti pensieri, un rifugio, il Duca degli Abruzzi, appollaiato e accogliente come deve essere un vero rifugio di montagna.
Mentre guardo commossa, qui dall'alto, la vallata ferita dove c'è L'Aquila che sta risorgendo e sarà ancora più bella di prima, il vento si alza impetuoso, le due piccole bandiere davanti a me sventolano fortissime, i miei bastoncini cadono e
per poco vola via il libro che ho qui accanto al PC.
Pierluigi ha già conquistato la cima del Gran Sasso: meglio entrare al rifugio, il profumo del cibo e delle torte è troppo attraente.
Sotto di noi, nelle viscere della montagna, gli scienziati studiano le particelle anche per noi, i comuni mortali con il naso all'insù.

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