Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

giovedì 19 febbraio 2015

Achab, Edipo e... Wikipedia

Quasi tutti, un tempo, abbiamo usato il "Bignami" per ripassare o far finta di aver studiato, consapevoli che si trattava di una scorciatoia che non sempre portava al risultato sperato. Si sa, però, che per un sei sul registro gli studenti di ogni epoca sono disposti a (quasi) tutto.
Col tempo, poi, i più bravi imparavano a copiare bene, che è un'arte mica da poco, scoprendo che i prof, chissà come mai, riescono anche a capire quando si copia.
Fin qui tutto normale, si tratta del vecchio gioco fra vecchi e giovani, maestri e alunni, che col tempo trasforma i secondi in primi e via crescendo, imparando...
Al posto del Bignami, e con molte più potenzialità, per somari scolastici, curiosi frettolosi, dubbiosi telematici oggi esiste Wikipedia, che tutti prima o poi consultiamo, sia anche per la genealogia di qualche imperatore, la biografia di autori, il significato di qualche concetto.
Anche fin qui tutto normale, perché normale è il desiderio di avere le informazioni cercate in breve tempo, consapevoli che, lo sappiamo, Wikipedia NON è il Vangelo.
Il dramma sorge quando sono gli insegnanti (qualcuno secondo me usa questo titolo impropriamente, con annesso stipendio) ad istigare all'ignoranza, al mancato approfondimento, usando gli strumenti dell'informatica non come preziosi aiuti ma come una buona scusa per mandare a quel paese il proprio compito di educatori.
E' tremendo ciò che ho visto: un'insegnante che pretende da ragazzi di prima superiore schede (???), temi e "una paginetta" sulla leggerezza in Italo Calvino, una su Achab e il confronto col mito greco, un'altra paginetta sul mito di Edipo, una sul confronto fra Prometeo e Frankenstein, su Amore e Psiche.... Tanto i ragazzi ormai hanno tutti il tablet, tanto c'è Wikipedia...
Il tutto in tre settimane, senza aver letto e spiegato nulla, senza approccio critico, senza aver approfondito, senza pensare che intere schiere di filosofi hanno studiato e scritto per anni, che professori intelligenti scelgono magari un tema e lo sviluppano dimostrando ai propri studenti cosa vuol dire conoscere, che la conoscenza è frutto di applicazione, ricerca costante, approfondimento.
Sorge spontaneo un dubbio: gente come questa ha forse raggiunto la laurea a suon di Bignami o di Wikipedia, non ha mai più letto un libro da allora, produce danni incalcolabili nelle menti dei ragazzi affidati e denigra, con un comportamento inqualificabile, la grandissima maggioranza degli insegnanti, quelli che continuano a leggere e studiare e che dimostrano cosa voglia dire svolgere il lavoro più appassionante, difficile e meraviglioso che esista.

Nessun commento:

Posta un commento