Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

mercoledì 13 agosto 2014

Morali e moralismi

Due semplici episodi accaduti ieri:
1. Acquisto da anni frutta e verdura sempre nello stesso piccolo negozio del centro: alta qualità, gentilezza, umanità e giusto prezzo. Ieri mattina ho trovato la signora un po' perplessa, era quasi ora di chiusura e le era rimasta quasi intera una cassettina di radicchietto da taglio: alcune clienti le avevano fatto notare che c'era qualche fogliolina brutta. Ora, con l'umidità di questi giorni e le intense piogge, tutto questo mi pare normale, dico io. Risultato: la mia amica verduraia mi ha regalato metà del radicchio, l'altra metà se l'è portato a casa lei... In 5 minuti l'ho pulito e poi l'ho mangiato con piena soddisfazione.

2. Ieri sera il TG parlava del futuro del calcio italiano dopo l'elezione del nuovo (si fa per dire) Presidente della FIGC, il cui compito più immediato sarà la nomina del nuovo CT della Nazionale. Parlando delle varie ipotesi il giornalista si chiedeva se Conte si "sarebbe accontentato" di 1.700.000 euro di ingaggio.... Accontentato????

Le due cose parrebbero non avere nessun nesso, io poi non so come Tavecchio o Conte (oppure il giornalista) si comporterebbero davanti a del meraviglioso radicchio con qualche fogliolina da togliere, ma sono convinta che i due episodi facciano parte del medesimo modo insulso e contro-natura di concepire la vita.
Quando eravamo bambini e facevamo i capricci ci veniva detto che ci sarebbe voluta una guerra...
Di guerre ce ne sono anche troppe, i TG, i giornali, il Web ridondano di notizie e immagini raccapriccianti, da Gaza all'Iraq, dalla Siria ai barconi dei disperati che cercano un domani, da un capo all'altro della penisola con posti di lavoro persi e aziende che chiudono.
Ogni giorno sappiamo che il Papa si dispera, parla, predica.
Il risultato è che c'è qualcuno che immagina che il cibo "biologico" che piace tanto ed è molto trendy venga prodotto da entità aliene e non da contadini che lavorano la terra (il cibo biologico non può e non deve essere sempre uguale a se stesso altrimenti che biologico è); oppure che c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di dire che non ci si può accontentare di 1.700.000 euro di ingaggio per tentare di far giocare decentemente undici ragazzi milionari.

Senza mandare nessuno in guerra, senza magari mandare le clienti della mia verduraia su un barcone insieme a tutta la Federcalcio e al giornalista (questo sarebbe stupido e ottuso moralismo), sarebbe ora di ristabilire una morale non tanto religiosa (questo è un affare privato) ma laica, pubblica, condivisa, comune.
Scusate il pistolotto pre-ferragostano e come dice un mio amico
Buone cose

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