Il colle è la mia prospettiva. Le colline non sono mai le stesse, come le attività di chi studia e scrive. Dall'alto lo sguardo spazia e aiuta la fantasia, la ricerca; guardare aiuta a pensare, a mettere insieme le idee, quelle che fanno scrivere per sé o per far leggere agli altri ciò che si produce.

martedì 1 novembre 2011

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Mosso dalla confessione di Argia e da una polmonite galoppante che il dottor Poldi si incaricò di curare con impiastri di senape, l'ingravidatore misterioso sbucò dal fienile dove per molti giorni si era rintanato; dichiarò di chiamarsi Leonida, di avere trentadue anni e di fare il tipografo: mestiere totalmente ignoto ai genitori di Argia, ma da essi supposto incompatibile o perlomeno estraneo all'agricoltura; disse di venire da una città della Toscana che pareva di mitica lontananza, ma che in realtà distava un centinaio di chilometri; si guardò bene dal confessare i motivi che lo avevano indotto a tuffarsi nel gelido torrente sul quale si arrestava il confine del suo stato.
Tratto da: Antonio Tabucchi, Il piccolo naviglio, Feltrinelli, 2011

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