
Ecco, se è vero che nella testa nasce il pensiero, la capacità di trasformare emozioni e sentimenti in idee, quella era la parte giovane del vecchio che se n'è andato.
Era solo però, in questa mattina di pioggia battente, a fargli compagnia la guardia silenziosa dei Carabinieri, qualche sparuto visitatore infreddolito, il pensiero e il ricordo, forse, di molti.
Poco ascoltato in vita, come spesso capita ai poeti, chissà se ce ne ricorderemo, qualche volta, dopo che sarà passato il momento della lettura improvvisa e vorace dei suoi versi.
Poco importa in realtà, la verità è spesso troppo semplice per essere compresa, i poeti usano poche parole, minoranza in un mondo logorroico intento ad ascoltarsi senza comprendere ciò che sta dicendo.
Aveva detto da poco che 90 anni sono troppo pochi per capire qualcosa della vita: e i suoi occhi, in quel momento, hanno espresso tutta la saggezza possibile, tutta la profonda comprensione per un'umanità che si sente smarrita, incapace, impaurita.
Grazie, Maestro.
L'ATTIMO FUGGENTE
Ancora qui. Lo riconosco. In orbite
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
È questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
È questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno.
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
È questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
È questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno.
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